Usò entrambe le mani. Le fece correre su uno scaffale dopo l'altro. E scoppiò a ridere. [...] passò vari minuti ad andare con lo sguardo dagli scaffali alle proprie dita. Quanti libri aveva toccato? Quanti ne aveva sentiti? [...] Era come una magia, come la bellezza. {M.Z.}

venerdì 11 luglio 2014

Recensione: "Il vecchio che leggeva romanzi d'amore" di L. Sepùlveda


.Il vecchio che leggeva romanzi d'amore.
di Luis Sepùlveda


bello

Titolo: Il vecchio che leggeva romanzi d'amore
Titolo originale: Un viejo que leía novelas de amor
Autore: Luis Sepùlveda
Editore: Guanda
Pagine: 132
Traduzione: I. Carmignani
Prezzo di copertina (flessibile): 9,00 €
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Il vecchio Antonio José Bolivar vive ai margini della foresta amazzonica equadoriana. Antonio vi è approdato dopo molte disavventure che non gli hanno lasciato molto: i suoi tanti anni, la fotografia sbiadita di una donna che fu sua moglie, i ricordi di un'esperienza - finita male - di colono bianco e alcuni romanzi d'amore che legge e rilegge nella solitudine della sua capanna sulla riva del grande fiume. Ma nella sua mente, nel suo corpo e nel suo cuore è custodito un tesoro inesauribile, che gli viene dall'aver vissuto "dentro" la grande foresta, insieme agli indios shuar: una sapienza particolare, un accordo intimo con i ritmi e i segreti della natura che nessuno dei famelici gringos saprà mai capire.



Non ho tantissimo da dire su questo romanzo, ad essere sincera. Di Sepùlveda prima d'ora avevo letto solo Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare e Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico, due libri per bambini che mi sono piaciuti tantissimo. Ho cominciato questo libro, quindi, con molta aspettativa, e non si può dire che sia rimasta delusa.

L'inizio è stato leggermente noioso, ma per poche pagine. Dopodiché l'ho letteralmente divorato.
La storia è molto semplice, ma non superficiale, e leggendo di quest'uomo, ormai sulla settantina, a cui non è rimasto nulla ma che riesce ancora ad essere felice se tra le mani ha un romanzo d'amore, bè... come si può non sorridere?

Durante la vicenda il protagonista, Antonio, verrà coinvolto nella caccia di un animale famelico, che non è altro che una metafora della lotta dell'uomo con se stesso.
Per "compensare" la corta recensione, vi lascio qui le due citazioni che mi hanno colpita maggiormente.

Quando un passaggio gli piaceva particolarmente lo ripeteva molte volte, tutte quelle che considerava necessarie per scoprire quanto poteva essere bello anche il linguaggio umano.

Sapeva leggere. Fu la scoperta più importante di tutta la sua vita. Sapeva leggere. Possedeva l'antidoto contro il terribile veleno della vecchiaia.




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